Elogio dell’imprevisto. La libreria-casa
“È l’imprevisto ciò che aspetto, niente altro. Ovunque, sempre. Nelle pieghe di una conversazione, nel guado di un libro, nelle sottigliezze di un cielo. Lo aspetto con impazienza. È quello che non mi aspetto ciò che aspetto”.
Così Christian Bobin in Autoritratto al radiatore.
Senza spiegare cosa sia l’imprevisto ma lasciando che qualcosa accada dentro al quotidiano, osservando e cogliendo proprio quello che l’autore francese chiama “infinitamente piccolo”, siamo partiti a fine estate nel raccogliere tracce di imprevisto. Dove? Abbiamo iniziato a Otranto, borgo del Salento in provincia di Lecce, Puglia.
Qui abbiamo ritrovato un luogo che compare alla vista all’improvviso, in una piazzetta bianca, leggermente in salita a ridosso della vista mare e dei locali accarezzati dal vento.
E’ la libreria-casa AnimaMundi. Perché libreria-casa?
Una libreria-casa è il luogo che ti permette di provare sollievo senza soggezione, ascolto senza domande, respiro senza giudizio. E’ un imprevisto ma lo stavi cercando, proprio come càpita con Bobin, che s’incontra per caso e si sceglie per sempre.
Alzi la mano chi non sente tutta l’urgenza di imprevisti che ci scuotano dall’abitudine e ci restituiscano alla meraviglia. Non sono tanto sicura di quante braccia si siano sollevate, eppure questo offre una libreria casa: l’imprevisto di un passo in più verso un rifugio silenzioso fra i turisti di stagione, una tana sicura in ogni altro momento dell’anno. Un posto dell’anima che riconoscerai anche se non ti lascio volutamente il nome.
Leggi l’articolo su Humanist
Elogio dell’imprevisto. Cos’è una libreria-casa
