Mi muovo in costante equilibrio fra la parola scritta e la parola orale (be’, a volte cado, a volte mi rialzo, più spesso resto).

Scrivo e riscrivo i testi degli altri per renderli familiari, comprensibili, memorabili.

La cura per la parola mi viene da tanti anni di scrittura professionale, di confronto con colleghi e clienti, di disinvolte pratiche di lettura e scrittura: la poesia e il fumetto, giornali e interviste, presentazioni, romanzi. Mi piace leggere e rileggere ad alta voce.

Giro col registratore e le cuffie per conoscere la realtà e costruire storie.

Cerco l’imprevisto. Stupore e gratitudine si infilano spesso fra le domande che faccio e le persone che incontro.

Il vizio dell’ascolto e la curiosità a servizio degli altri provengono dall’esperienza in radio (Radio Svizzera Italiana, Radio Tre, Radio Città Futura, Radio Vaticana) e nelle redazioni delle agenzie di stampa per gli italiani all’estero (9Colonne).
Mi piace comunicare in tutti i modi e lingue che conosco, dal romano d’origine al tedesco con cui leggevo le fiabe da piccola (e anche da grande).

Le parole in cuffia nascono così, per strada e alla scrivania.