War room, guerra e pace
La “war room” è un termine mutuato dal gergo militare per indicare un centro operativo di crisi nei progetti e fa parte, al pari di altre parole ma in forma più evidente, di un linguaggio aziendale che si perpetua, dunque da ripensare in relazione al mondo e alla “quota di responsabilità” che si vuole assumere.
Sarebbe possibile usare parole che costruiscono e non combattono? Me lo chiedo spesso e stavolta l’ho fatto per Humanist, nel primo articolo del progetto editoriale e umano a cui collaboro.
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E non chiamiamola (più) war room. È tempo di creare e ricrearsi
