Un posto comodo per raccontare le cose che ci riguardano. A comfortable place where to tell what we are involved in.

Idea/Ideas

Per ridare senso a fatti separati, ricordare persone e situazioni, riflettere sull’identità e il senso di appartenenza bisogna cominciare col cercare le parole giuste, ascoltare anche i silenzi, riannodare insieme i fili. Insomma, bisogna costruire storie. Come si fa?

Parole in cuffia va nelle scuole e nelle biblioteche, incontra le persone per strada e nei luoghi di lavoro, si affaccia alla porta ogni volta che ci sia un’occasione e una richiesta. Porta registratore, cuffie e domande e realizza ritratti sonori, approfondimenti sociali, storie di quartiere, di città, di vita. Chi vuole aggiungersi al progetto? Chi vuole regalare un ritratto, uno scorcio, una memoria?

In order to make sense to different events, to remember people and situations, to think over identity and sense of place we all need to become storybuilder (!). How is it possible?

Parole in cuffia goes to school and libraries, meets people along the street and at work, stands at the door whenever an opportunity or a need is going to happen. It takes the recorder, headphones and a set of questions, just to start. It produces sound portraits, réportages, neighborhood stories, microdocs and audio fiction. Who wants to join the idea? Who wants to share a portrait, a glimpse, a collection of memories?